martedì 27 maggio 2014

Island Societies: Cinque punti per 5 stelle

Island Societies: Cinque punti per 5 stelle

Cinque punti per 5 stelle


Articolo del 27/05/2014 (aggiornato alle 22:17)


È stata la notte delle stelle cadenti quella del 25 maggio 2014, il pd ha ricompattato un elettorato spaventato e confuso, con la malgama dello spettro della DC, un risultato che Renzi aveva pronosticato dall'Annunziata promettendo, con il suo modello del nuovo centrosinistra renziano (qualunque esso sia), il 40%. Forse che il voto di scambio era stato sottovalutato per troppo tempo dal centro sinistra, per un'ormai vecchia e out dignità morale che ammorbava la sinistra italiana dai tempi di Berlinguer.
L'Italia ha un passato glorioso di accordi stato-elettori, pronti a condonare, regalare indulti e posti di lavoro pubblici in cambio di voti, un connubio solidale di solito monopolio del centrodestra, ma che ora il pd di Renzi sembra aver imboccato con successo la giusta via del successo elettorale.
I dati sono inequivocabili, il pd ha fagocitato un elettorato misto, con una fase digestiva probabilmente breve e dal finale scontato, prima o poi dovrà essere "espulso" alla luce del sole il prodotto finale di questo impasto e l'Italia resta a guardare a bocca aperta senza ombrelli in attesa di un bonifico o di un nuovo miracolo italiano.

Forse è vero che senza una crisi economica non avrebbe vinto, 80 euro in cambio di voti sono Brioche gettate agli affamati, ma il popolo vuole mangiare, non essere governato da chi promette legalità e diritti, gli italiani hanno uno stomaco emotivo per queste cose, la morale si sente fin dentro le viscere muoversi e brontolare se a tavola non c'è nulla, ma non siamo solo noi. L'europa in piena crisi occupazionale riesuma i fantasmi della guerra, nazisti, nazionalisti, forse a noi ci è andata meglio, è così che si deve pensare, a chi sta peggio di noi. Renzi non è un fascista ne un nazista, ma nemmeno un comunistaa, un uomo di sinistra tantomeno, forse di destra? No forse è solo democristiano, che vuol dire tutto e il contrario di tutto, il niente che avanza o il voto al vuoto, oppure, a sorpresa di tutti, un uomo che sa come prendere gli italiani, non con la morale o con la legalità, non è nelle nostre corde, ma con un sodalizio di reciproco scambio di interessi, come abbiamo sempre fatto.

Ci sono, secondo una mia analisi, cinque punti fondamentali che hanno regalato una vittoria sicura a Renzi e che hanno cambiato le carte in tavola durante la campagna elettorale. Una "guerra" elettorale  che ha rinforzato il sistema che doveva distruggere, ho cercato di analizzare questi errori in 5 punti fondamentali. Ecco come doveva o sarebbe dovuto essere il movimento cinque stelle per vincere:

  1. Conflitto di interesse. Siamo uno dei pochi paesi in occidente a non aver mai risolto questo problema, marchio nazionale che ci trasciniamo ormai come una vecchia scarpa rotta da un quarto di secolo. Si sbaglia però a considerare il conflitto di interesse un problema solo del centrodestra berlusconiano.
    I cinque stelle nascono e vengono mantenuti all'interno di una società privata, una società che agli albori del movimento fondato da Grillo e Casaleggio restò una società occulta: la Casaleggio Associati.
    Gianroberto Casaleggio non è di certo un politico, la sua società cura strategie di rete e come utile fattura attraverso la pubblicitario dal blog di Beppe Grillo e dei vari siti satellite (come La cosa, e in passato il sito dell'italia dei valori). Casaleggio tiene ogni anno, dal 2006 a milano, conferenze per le ricerche sull'e-commerce, non di certo come guru ambientalista o filantropo della politica.
    Si tratta di un uomo dell'economia (è stato anche amministratore delegato, consulente di aziente e delle pubbliche relazioni) e gli interessi di una società non sono quasi mai gli stessi di un movimento politico, che per l'appunto ha un conflitto di interesse legato alle entrate pubblicitarie (più visite e partecipazione ottiene maggiore è il guadagno). Per aumentare questo fatturato il movimento accetta e concede potere decisionale solo ai propri iscritti, non alla rete (a meno che qualche iscritto al blog non pensi che la rete inizi e finisca con il Blog di Grillo), la vastità della rete, quella vera e senza padroni, è tenuta lontana, oltre i confini dell'iscrizione al blog e rimane pressocché inascoltata da un sistema che monopolizza il movimento all'interno di un singolo Blog privato (in passato i video erano pubblicati anche su portali video come Youtube, cosa che oggi non è più possibile vedere se non dovendo accedere direttamente ai siti della casaleggio).

    Risoluzione del conflitto di interessi. Prima di risolverlo con un decreto in parlamento è da risolvere all'interno del movimento stesso, alla base c'è una responsabilità morale per chi pretende di portare la legalità in parlamento. Per risolvere questo conflitto servirà rifondare il movimento con una nuova base democratica che non si rifaccia a una società privata (immaginate se Berlusconi avesse fatto lo stesso con mediaset.it) ma che sia un movimento di rete pubblico e senza scopo di lucro. Rinunciare ai rimborsi elettorali quando il blog ha entrate milionarie provenienti dall'attività degli iscritti è una presa in giro assoluta.
    Si potrebbe constatare che Casaleggio non è un candidato ne un eletto, in questo caso, vista l'influenza diretta del personaggio e del suo peso come dirigente, si tratterebbe di una Lobby che controlla un partito, cosa ancora più grave.
  2. Rete pubblica. Il movimento si promuoveva come rivoluzione digitale, l'applicazione dei principi democratici fondamentali (partecipazione dal basso, condivisione e trasparenza) attraverso un nuovo strumento tecnologico dell'ultima generazine, la rete gestita come risorsa partecipativa e di controllo sia delle istituzione che del movimento stesso.
    Come da punto 1 questo principio è nato morto fin da subito, essendo il movimento una società privata e non pubblica fa a capo gli interessi di un'azienda che ha sfruttato tatticamente i venti riformisti che soffiavano tempestosi da nord a sud della penisola e che si sarebbero affidati al diavolo pur di uscire dalla corruzione e dalla mala politica. La società ha ingabbiato questi venti creando un percorso forzato a imbuto e concentrandoli tutti nella società a capo dei due leader del partito, casaleggio ha dimostrato come è possibile usare, per fare interessi, la politica e l'e-commerce di cui e promotore.
    La rete è un universo vasto e potenzialmente infinito, racchiuderlo e confinarlo corrompe la sua natura che è e deve restare priva di padroni, confini e interessi. Il termine rete nasce proprio da questo principio base, snaturata da tutto questo il termine rete è un uso improprio.

    Fondare una rete pubblica e popolare. Il movimento sarebbe dovuto nascere come coalizione di blog indipendenti. Il Blog di Grillo e Casaleggio fungevano da forum comune, la necessità di non disperdere un elettorato frammentato in infiniti blog e social network avrebbe comunque visto la nascita di un nodo centrale comune, questo portale sarebbe stato gestito con le regole dell'open source, senza scopo di lucro, gestito dagli attivisti con donazioni libere (anch'esse gestite con assoluta trasparenza, e rendicontate le spese per la manutenzione e la gestione del portale). Il portale avrebbe raccolto e condiviso non gli iscritti, ma chiunque si volesse affacciare al movimento senza sentirsi l'iscritto a un club privé con tanto di proprietario del club e tessera gold con diritto di voto.
    In conclusione una rete nazionale e europea, senza confini, esempi come wikipedia, gestita dagli utenti, sarebbero stati sufficienti, una partecipazione dal basso e una gestione comunitaria, una rete sociale che Casaleggio e Grillo hanno saputo deturpare con un piano commerciale e non politico.
  3. Scelta delle alleanze. Il movimento ha urlato forte il suo intento di spazzare via i vecchi partiti, il vecchio sistema corrotto, ormai irriformabili con le loro radici profonde e insanabili.
    Cosa sarebbe accaduto se avesse ottenuto il suo scopo con una vittoria elettorale?
    La natura dei 5 stelle sembra assomigliare più a una setta che a un movimento, chi non fa parte dei cinque stelle è contro il cambiamento, o con noi o contro di noi.
    L'esclusiva del rinnovamento depositato forse alla Siae e che nessuno doveva portargli via. Questa esclusiva ha tagliato fuori qualunque tentativo alternativo di rinnovo politico che veniva proposto (come il partito di Ingroia o Tsipras). _L'intolleranza a un pensiero alternativo sulle stesse basi riformiste è stato rifiutato anche solo un confronto, eppure se era la vecchia politica a dover essere cacciata perché la nuova non doveva essere ascoltata?
    "A casa tutti" si ripeteva dai palchi, e poi? Nessuna opposizione ai cinque stelle? Nessuna scelta alternativa a loro? Un solo partito e un solo padrone non è una rivoluzione democratica, è un golpe.
    Con una base assolutista la cura si sarebbe rivelata addirittura peggiore della malattia stessa, e questo ha fatto crescere l'estremismo di destra che milita e impone il suo ruolo autoritario (vedi punto 4).

    Gestire i rapporti di confronto e dialogo. Innazitutto serve una base culturale, un partito o movimento si deve riconoscere in valori comuni e non in contrasto tra loro come il rispetto e il confronto, si può gridare e urlare come opposizione e un giorno, al posto di governo, ricevere gli urli e le contestazione delle proprie opposizioni.
    Rifiutando qualunque linea di confronto quasi come un dogma avrebbe indebolito e non rafforzato una rivoluzione, che ricordo sono alleanze, non esiste rivoluzione che non è stata capeggiata e poi vinta da alleanze e coalizioni guidate dagli stessi ideali ma indipendenti.
    La premessa era di mandare a casa la vecchia politica, non la nuova, il rifiuto di formare alleanze con nuovi movimenti paralleli e alternativi ha aumentato i sospetti di un movimento totalitarista e non democratico, cosa che ha giustamente allontanato un elettorato che forse ha già visto dare in passato e ne ha avuto abbastanza.
    L'appello di Rodotà, uomo simbolo del movimento durante la scelta del presidente della repubbica, di votare per Tsipras è passato all'indice dal movimento, da eroe a nemico della patria. L'altra europa con Tsipras era un movimento alternativo, del tutto legittimo quanto i 5S di proporsi come voto di dissenso e non rappresentava affatto la vecchia politica, ha quindi senso non fare alleanza con nessuno in assoluto che non siano i cinque stelle? Muoversi come un movimento Teocratico che non riconosce altro dio all'infuori del Blog ha sicuramente affascinato qualche esaltato integralista, non di certo un paese, che per quanto arretrato, fa pur sempre parte di una cultura occidentale e liberale.
  4. Estrema destra. Sovente Grillo si vantava di essere stato capace di attrarre la destra estrema e pericolosa nel suo movimento, il suo nobile gesto (se così possiamo definirlo) ha impedito ai partiti estremisti di formare coalizioni rappresentate in parlamento come in grecia con alba dorata e in francia ora con Le Pen.
    Niente di più falso. Un elettorato così pericoloso, una volta insediatosi alla base del movimento, farà valere con forza il suo peso decisionale, non restando di certo a guardare e a offrire solo il loro voto senza niente in cambio.
    Grillo ne è una prova vivente di questo cambiamento intestino, i suoi toni sono virati sempre più verso rievocazioni e valori di destra o addirittura di ultra-destra, slogan fascisti e nazisti e citazioni infelici dai campi di sterminio ai motti delle SS.
    Questo stampo neofascista non era certo voluto dal quadro dirigente del movimento, dobbiamo essere sinceri, Grillo, per quanto abbia recitato bene questo ruolo, non è un nazifascista. Si tratta invece di scelte prese alla base dagli attivisti. Il blog ha circa 50mila iscritti, non di certo tra i più moderati (che si guardano da Casaleggio), le decisioni e le proposte di espulsioni dei dissidenti provenivano principalmente dagli iscritti, non direttamente da Grillo che, a quanto pare senza potere di opporsi, ha dovuto eseguire, gli ordini dell'estrema destra si sono fatti sempre più prepotenti e semmpre meno moderati, e addirittura, e questa è un'ipotesi non del tutto da scartare, ad arrivare a un'organizzazione violenta capace di minacciare forse non solo i leader ma anche i capigruppo (La Lombardi e le sue uscite fasciste), ma forse addirittura alcuni dissidenti poi espulsi che non hanno denunciato i fatti.

    Epurazione dal nazifascismo. In realtà non esiste una soluzione democratica, le organizzazioni di estrema destra si coalizzano in clan con strutture a cellule formate da picchiatori e bracci armati (assomigliando di molto alle organizzazioni a clan di stampo mafioso). La soluzione è cacciarli denunciando i fatti di violenza, che non lesinano risparmiandosi ovunque si insediano, o anche rendergli la pappa indigesta sarebbe una soluzione efficace. Un militante di estrema destra è intollerante alla democrazia, al confronto, al rispetto, all'uguaglianza e alle regole democratiche. L'esposizione chiara di linee politiche democratiche, come diritti di genere, rispetto delle regole democratiche e rispetto dell'avversario avrebbero rotto il sodalizio con gli estremisti, assistendo a un esodo di voti verso partito come forza nuova (circa forse un 3-4% degli elettori 5 stelle, ma forse un 20/30% di iscritti al blog).

    La trattativa tra il movimento e gli iscritti fascisti è paragonabile alla trattativa stato mafia. Stesse motivazioni di convenienza e paura hanno portato il nazifascismo ai comizi, hanno condizionato e riscritto i discorsi di Grillo e reso ostaggi di minacce e ritorsioni l'intero quadro dirigente. Come per la mafia serve mantenere la testa alta, per sconfiggerla non servono trattative, non bisogna aver paura delle minacce, ma essere pronti a combatterli con ogni mezzo democratico (che implica anche l'uso della forza in questi casi).
    Questo è forse stato il più grande errore politico, nell'illusione di restare un movimento neutro senza colore ne formazione ideologica, le chiazze nere si sono diffuse come peste su di un abito bianco e immacolato, e la storia che si ripete non ha giustificazione alcuna, i fascisti non si fermano di fronte ai compromessi, vogliono e pretendono poi tutto il potere che ottengono un pezzo alla volta strappandolo via con la forza.
  5. Democrazia di rete contro il capitalismo globale. Sebbene ne abbiamo già parlato nel punto 2 l'europa è forse coinvolta nella disfatta del movimento e nella vittoria del nuovo centro democristiano.
    La rete è certo il mezzo più amato e più odiato del mondo moderno, amato dai rivoluzionari, dai dissidenti di ogni tirannide, ma anche il più odiato dai regimi e dai poteri forti che studiano ogni mezzo per arginarla e controllarne i flussi d'informazione.
    Le primavere arabe, i blogger dell'Iran e della cina, wikileaks e i retroscena dei regimi statunitensi in sudamerica. Ovunque la rete ha dato forti scossoni al tranquillo vivacchiare dei poteri forti di tutto lo scenario geopolitico globale.
    Dove la rete viene proibita, oscurata, oppressa o condizionata vi è un silenzio di tutto l'occidente, ma un risveglio silenzioso che emerge indipentente dalla rete, una lotta fuori dai riflettori mediatici, e va a formare una vasta rete di solidarietà che varca i propri confini nazionali, ne l'estrazione sociale o la cultura, la religione o l'orientamento contano più di fronte ai diritti comuni e universali dell'uomo.
    L'occidente si tene pulito grazie a un sistema mediatico efficiente nel designare i ruoli dei buoni e dei cattivi, un disegno che spesso trova nella rete un forte contrasto di opinioni e di fatti che ne fanno crollare le certezze dando un'alternativa di pensiero non più unico e assoluto degli scenari mondiali e nazionali.
    Se la democrazia regna in occidente è perché possiamo permettercela. Come ci è stata concessa può esserci tolta perché non ci appartiene, rende l'occidente ricco e avanzato, a favore della nostra economia ma senza tutto questo benessere gli occidentali sono disposti a rinunciarne sempre più, in cambio del pane ci viene tolto un diritto, un principio che pensavamo assodato, così ci scopriamo vulnerabili, fragili, nemici di noi stessi.
    Senza la globalizzazione e il capitalismo come unica regola di gioco non esisterebbe un occidente ricco e potente e non sarebbe mai nata una rete capace di creare un opposizione ai regimi occidentali.
    Cosa avrebbe potuto portare il movimento 5 stelle in europa? Una democrazia sociale, libera, trasparente, ma soprattutto un esempio da imitare. Se avesse seguito questi semplici 5 punti ora in europa avremmo moltissime reti parallele alla nostra che, con il tempo e la condivisione, avrebbero sostituito una politica globalizzata da un dominante oligarchia economica.
    Ora che l'occasione è sfumata l'europa si affida agli economisti o ai nazionalisti.
    Abbiamo lasciato la nostra impronta, un movimento che fa paura, la paura di essere imitati per non essere associati al movimento fascista di Beppe Grillo. La rete sarà simbolo di populismo estremo forse per i prossimi 20anni, come è stato essere di sinistra in Italia per mezzo secolo venendo paragonati ai regimi comunisti dell'est senza una vera alternativa democratica al modello capitalistico e democratico occidentale.

La vera rivoluzione doveva essere digitale e non di sistema, ma il sistema ha dimostrato di sapersi adattare e, restando pazientemente a osservare lo sviluppo della rete, ha imparato a strumentalizzare anche questo mezzo mediatico (perché di questo si tratta). La verità è che la rete è fatta di persone reali, è la somma delle loro intelligenze a dare struttura allo spazio virtuale che viene creato dalla condivisione di idee, fatti e movimenti popolari.
I popoli sono di certo molti ma l'intelligenza non è mai stata dalla loro parte, la politica è per le masse come la rete è per quei pochi che sapranno usarla e non farsi usare come è successo in Italia da un Blog che ha saputo creare e distruggere una rivoluzione culturale che avrebbe dovuto e potuto cambiare realmente un sistema e non farsi cambiare da esso.