sabato 4 dicembre 2010

Mimetismo antropico

Voglio premettere che il mio approccio di studio alla psicologia e alla sociologia è del tutto etologico. Il metodo quindi consiste nell'applicare la psicologia animale all'uomo risultando ogni aspetto comportamentale, anche il più complesso, come essenza e combinazione dei più semplici comportamenti animali esistenti in natura.

Gabbie mimetiche



Facciamo un esempio: Prendiamo due soggetti, A e B. A è un classico impulsivo, opportunista, B invece è razionale ed empatico.
Di fronte alla stessa esperienza, per esempio la possibilità di sfogare un impulso egoistico per la soddisfazione di un proprio bisogno a discapito di un altro individuo, entrambi i soggetti, istintivamente, provano lo stesso impulso a soddisfarlo. Il soggetto A, se le condizioni gli garantiranno una sicura impunità, compierà il gesto e il danno alla sua vittima per la propria soddisfazione.
Il soggetto B, provando comunque lo stesso impulso, reprimerà l'azione di fare del male empatizzandosi con la potenziale vittima, il dolore riflesso gli impedirà di arrecarsi dolore per simpatia.

Da un certo punto di vista i due soggetti appaiono identici, entrambi hanno avuto lo stesso impulso iniziale predatorio, ma la trasformazione da immaginazione ad azione è stato diverso.
I due soggetti non si differenziano per la capacità di immaginare, entrambi pensano al bene e al male, ma nella realizzazione di questi bisogni.

Un tema interessante è nel definire se nei predatori ci sia o meno un istinto empatico, la mancanza di questa emozione spiegherebbe la totale mancanza di dolore, prima, durante e dopo, nel danneggiare un proprio simile. Se tale emozione è assente un punto cruciale di ogni società è mantenere efficiente lo stato di diritto e di pena.

La gabbia
Bisogna quindi identificare i soggetti predatori come incapaci di autoregolarsi, in mancanza di regole si scaglierebbero con ferocia sulla popolazione organizzandosi in branchi, lo sviluppo del banditismo è infatti avvenuto sempre in zone dove, per fattori ambientali o politici, i controlli e le pene venivano a mancare.

In una società più avanzata, come all'interno di una città, le varie zone urbane sono suddivise in fasce di reddito. All'interno delle fasce a basso reddito il controllo e il diritto è meno esercitato e tutelato ottenendo un certo risparmio delle risorse di controllo che vengono usate per garantire i ceti più benestanti e preziosi.
A livello di contatto tribale ciò che garantisce la tutela dei cittadini di basso reddito è la possibilità di essere difesi e vendicati di un torto subito o di un aggressione dalle autorità.

Un predatore che si pone in relazione con la propria vittima apparirà quindi come un animale dentro una gabbia sociale. Questa gabbia è una sorta di protezione che la potenziale vittima usufruisce per la sua incolumità. Nel relazionarsi il predatore compirà ogni forma di relazione a lui conosciuta per un mimetismo sociale il più credibile possibile. Si potrebbe immaginare la scena come un uomo dentro una gabbia che sbraita e ringhia allungando le mani verso il collo della vittima, ma che viene fermato dalle capacità razionali che formano una sorta di gabbia per i propri impulsi. Le cerimonie sociali di saluto e di cortesia esistono per mascherare eventuali falle della propria mimetizzazione, è molto comune che i predatori sociali più mascherati sono anche melliflui e cerimoniosi.
Tornando all'esempio della gabbia essa appare ovviamente invisibile alla vittima, il predatore appare sorridente e rilassato, il suo obiettivo è proprio guadagnarsi la sua fiducia. I predatori di umani sono infatti costantemente portati alla manipolazionenel tentativo di celare la propria natura con gabbie insospettabili socialmente.

La fame è il loro unico tallone d'achille. Se il loro obiettivo è soddisfarsi, la manipolazione deve arrivare a un punto in cui lo sforzo di mentire sia appagato dalla garanzia di impunità. Quindi ogni sforzo è portato a cancellare su di se ogni sospetto delle vere intenzioni e perpretare il reato e l'aggressione nel minor rischio possibile di conseguenze penali.

Branchi e coalizioni
Parlando in termini sociali e non individuali ne esiste una forma politica. I soggetti predatori riconoscono nell'autorità di diritto l'unico ostacolo alla soddisfazione dei propri bisogni predatori. Singolarmente la battaglia avviene con la manipolazione della vittima, socialmente si crea un agglomerato coalizzato di branchi, il cui unico scopo è l'abolizione del diritto di uguaglianza e di tutela della persona.
Un animale incatenato inizierà a rosicchiare la catena che lo tiene prigioniero per liberarsi. Allo stesso modo la democrazia e il diritto umano è una potente catena che affama qualunque individuo si nutra del dolore e del dominio antropico. Tale forma di "mal nutrizione" porta alla frenesia, una sorta di estremizzazione della violenza.

Frenesia
Una frenesia di questo genere è mantenuta sotto controllo con l'aspettativa di riuscire nell'intento di trasformare una società civile e ugualitaria in una totalitaria e dominante. Il lavoro è costante, ogni soggetto che si riconosca nel bisogno di dominio e di soddisfazione delle fami emotive si sfogano nei prodotti video ludici e mediatici (videogiochi e film di palese diffusione di apologie criminali) e in organizzazioni giovanili dove il bisogno di morte e sofferenza è estremizzato (circoli neo nazifascisti in rapida ascesa). Queste forme di sfogo servono per mantenere sotto controllo i propri sostenitori e allo stesso tempo tenerli pronti e affamati per la realizzazione del mondo ideale.
La politica poi raccoglie i frutti della carestia, un esercito di violenti, al limite dell'antropofagia, che lavora in sincronia sinaptica per lo stesso scopo finale. La minaccia è sempre il diritto e l'uguaglianza, e difatti tali principi vengono prima attaccati nelle sue parti più deboli come l'uguaglianza tra razze e sesso per poi scagliarsi nei principi costituzionali moderni.


Ogni forma che tuteli i diritti dei deboli e delle fasce minoritarie sono attaccati con ferocia, l'attacco è continuo e forzato dal bisogno di indebolirne il concetto.
La fame dei predatori umani diventa così sempre più frenetica, la ricerca di esperienze simulate di violenza e dominazione, attraverso i mezzi più moderni di virtualizzazione, aumenta con ritmi sempre maggiori, gli inconsci predatori si sincronizzano, applicano accorati gli stessi principi che si riflettono nel voto elettorale e nelle associazioni tribali. Le gabbie sono sempre meno occultate e il mimetismo si espone all'attenzione di tutti.
Concetti come nazionalismo, patriottismo, eugenetica, scemano lentamente nella loro essenza reale, una forma di cannibalismo predatorio che porta alla realizzazione ultima dell'allevamento umano e della schiavitù, dove l'umanità si trasforma in cibo per i loro sadici carnefici con potere assoluto.




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Wikileaks, dalla parte dei...



E se wikileaks fosse invece solo un movente?

Non c'è quasi nulla di nuovo, solo conferme di ciò che già si sapeva da tempo, dei sospetti e delle voci di palazzo.
In tutta l'amministrazione Usa solo la Clinton è rimasta coinvolta negli scandali, mentre l'amministrazione Bush, violenta, oscura e repressiva ancora non compare.
L'Iran è il male, attacca Putin e Berlusconi per il canale preferenziale di accordi economici e privati (in concorrenza con gli usa) e riconferma che alqueda esiste ed è finanziata dal mondo arabo per la distruzione dell'occidente.
Che rivelazioni, sembrano scritte da un repubblicano conservatore.

Possiamo provare a ipotizzare cosa realmente sia wikileaks.

L'11 settembre, tra le sue polemiche e misteri mai risolti e protetti da segreto di stato, è servito per iniziare una lunga campagna militare in medioriente, che si è estesa fino in iraq e ora punta verso l'iran. Senza questo attacco terroristico nulla si sarebbe mosso in tal senso.

Ora Wikileaks lo descrivono come "terrorista informatico". La rete quindi è a tutti gli effetti "una minaccia alla pace e alla stabilità della democrazia planetaria", come lo era Bin Laden nella guerra in Afganistan.

Stesso copione? Serviva un movente per intervenire con la forza nella rete? Forse lo h anno trovato, e un po' di sacrificio serve, come si sacrificarono migliaia di americani nell'attentato alle torri gemelle ora si sacrificano segreti, il giusto prezzo per un operazione di censura planetaria, e guardate che ci sarà la censura, su tutta la rete mondiale, e inizierà nei prossimi mesi.
Verranno varati nuovi decreti, misure straordinarie, tutto per tutelare "la pace nel mondo".

Il problema è che siamo troppo ingenui, gli inganni fanno parte della storia, qualsiasi potere è subentrato con inganni e complotti e ha mantenuto il dominio con la forza o la manipolazione. In migliaia di anni non l’abbiamo ancora imparato e ne siamo tutt’ora vittime inconsapevoli.


Questo è lo scenario più oscuro, chi è dietro a wikileaks nessuno "di noi" lo sa. E forse non lo saprà mai.
Forse è il movente ultimo per oscurare la rete che sta cambiando il mondo e indebolendo il potere, o forse è un banco di prova, nel testare la reazione delle masse a rivelazioni tanto sconcertanti, ogni governo poi reagirà a suo modo.
L'italia è già stata vittima di limitazioni di rete, avvenute con il movente degli attentati terroristici, un simile scandalo è forse troppo ghiotto per farselo sfuggire. In fondo per un paese che voelva cancellare le intercettazioni per agevolare la criminalità non si può pretendere di non esserne attratto da una simile occasione così ghiotta.


In italia il peggior nemico del governo totalitario è la rete dato che i media sono in mano a una sola persona per quasi la sua totalità. Per queste caratteristiche la rete è l'ossigeno che ci viene dato per respirare e poterci ancora esprimere liberamente e venire a conoscenza della verità nel nostro paese.
Wikileaks è una manna dal cielo, oppure la loro fine, in entrambi i casi siamo sul filo del rasoio e non possiamo permetterci passi falsi.