domenica 11 luglio 2010

Il fatto quotidiano. Faremo in tempo?

Il fatto quotidiano ci da il mezzo per combattere la tirannia, ma faremo mai in tempo? Teorizzando su una ipotetica guerra civile la democrazia perde giorno dopo giorno i propri pilastri di sostegno. Il giorno che ci sveglieremo dal torpore dei salotti televisivi forse non ci sarà rimasto più nulla per cui combattere.
E forse è già avvenuto.


Una scintilla che fatica a divampare in un incendio


Il fatto quotidiano è ormai in campo da due anni in prima linea contro l'ascesa della dittatura in italia. Come risultato il paese ha ora i mezzi di informazione necessari a seguire le manovre occulte o ostentate della corte dei potenti.

Il problema principale era difatti stato, come sempre, la scarsa libertà di informazione nel nostro paese. I giornalisti ancora liberi erano frammentati, per così dire, in varie testate di regime o semilibere. Complice come sempre i finanziamenti pubblici ai giornali o le amministrazioni dirigenziali, dove le proprietà delle testate sembravano avere metastasi in ogni consiglio di amministrazione.

Tutto questo sistema ha portato alla nascita del Fatto quotidiano, e ora del fattoquotidiano.it.
Avendo un mezzo potente di informazione libera si è palesato un nuovo ostacolo, forse perché aprendo la porta dell'informazione libera non ci si era preoccupati di pensare che dietro forse ci sarebbe stato un portone ben più difficile da scardinare.

Le ultime dichiarazioni di Berlusconi sulla libertà di stampasono state:

La libertà di stampa non è un diritto assoluto (S. Berlusconi 10/07/2010)

Questa dichiarazione lo mette oramai allo scoperto di tutte le sue vere intenzioni, dove ormai anche i più scettici dovranno decidere se credere realmente alle sue intenzioni o continuare a considerarlo un vecchio eccentrico da avanspettacolo, utile solamente a dare da mangiare ai comici di satira politica e ai giornalisti di mestiere che campano sulle sue comiche dichiarazioni.

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A questo punto, visto che ormai si è dichiarato palesemente antidemocratico e confessa la sua volontà di assolutista al governo c’è da chiedersi, ma come mai non sappiamo come reagire contro chi scardina pubblicamente i diritti fondamentali di una democrazia libera?Non sappiamo come comportarci realmente, l’informazione non è il mezzo per fermare un crimine, l’informazione è il mezzo per informarci che sta venendo commesso, ma se rimane solo l’informazione e nessun intervento il crimine viene commesso comunque.

Come se un cronista racconta in diretta gli ultimi istanti di un ostaggio sotto tiro senza alcun intervento delle forze dell’ordine. Risultato rimane un ottimo servizio di cronaca e un morto ammazzato.

Mi pare strano che un paese non abbia armi istituzionali vere e proprie per ostacolare l’arrivo di un dittatore, forse molti diranno che la democrazia ha decretato l’ascesa in campo del suo dittatore. La democrazia ovviamente non è infallibile, se il 51% degli elettori vota per convertire il 49% degli sconfitti alle urne a essere loro schiavi la maggioranza dovrebbe avere la forza dei numeri per attuare la volontà popolare.Il problema quindi è stato, secondo me, una irresponsabilizzazione delle masse popolari, ridotte a ruoli di vittime della loro stessa ignoranza, mentre ci dimentichiamo che oggi la conoscenza non è un lusso, l’informazione e la cultura sono accessibili dalle bibblioteche pubbliche e dalla rete.Si fa una scelta, e spesso quella scelta è complice del potere, quando considereremo il popolo delle libertà come popolo e no come pochi elite che li manipolano, quando avranno paura di essere coinvolti in una guerra civile e nel caso di sconfitta gli verrà fatto pagare il conto di aver tentato di cancellare i diritti civili e di aver permesso la repressione e la violenza verso la popolazione libera, in quel caso i potenziali dittatori smetteranno di avere elettori e le democrazie funzioneranno come dovrebbero.
[Citato da un commento lasciato su ilfattoquotidiano.it da me l'11/07/2010]
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Le domande che mi pongo sono ovviamente personali:
  • Faremo mai in tempo?
  • Saremo davvero noi la maggioranza degli Italiani che rappresenta il Paese?
  • Cosa avrà comportato 20anni di condizionamento mediatico alle future generazioni?
  • L'italia è mai stata democratica?
A cosa serve rispondere realmente a simili domande, quando ormai, giorno dopo giorno, un passo alla volta i diritti civili che consideravamo intoccabili vengono logorati alla luce del giorno. È vero che l'italia è sempre stata governata da massonerie sovversive, dimentichiamo però che ogni paese ha organizzazioni massoniche, e non tutte sono finalizzate alla presa del potere totalitario. Sono guide, le democrazie sono acerbe, esperimenti sotto osservazioni, piene di difetti e incoscienti. Dalla loro nascita hanno avuto a che fare con un nemico inattaccabile, la natura umana.
Le massonerie esisteranno fino a quando la natura umana non avrà più bisogno di pastori, e ricordiamoci che i pastori allevano il bestiame per nutrirsi delle loro carni. Quando ogni forma di tirannia svelerà la sua natura più intima del controllo egemonico. Scendendo dal piedistallo dipinto dall'arte e dalla prosa che eleva l'uomo al di sopra della sua natura carnale, il desiderio di volare dell'uomo si infrange ben prima che avesse imparato a camminare con le sue gambe.